Benvenuti su Assegno.net il primo sito in Italia interamente dedicato al mondo degli assegni, all’interno del portale sarà possibile trovare delle vere e prorie guide approfondite che spiegano in maniera chiara e semplice quali sono tutte le regole relative agli assegni, vedremo quali sono le varie tipologie oggi esistenti e per ognuna di essere tutte le caratteristiche.

Vedremo inoltre come compilare un assegno in tutte le sue parti, una guida passo passo con immagini e video che illustrano tutti i passaggi per evitare errori nella fase di compilazione.

Di seguito mettiamo a disposizione un comodo indice grazie al quale vi sarà più semplice individuare gli argomenti di vostro interesse evitando di dover leggere la guida intera.

Che cos’è un Assegno?

L’Assegno è uno strumento di pagamento che permette il trasferimento di fondi da un conto corrente verso un’altra entità, solitamente un individuo o un’azienda, denominata beneficiario, per un valore monetario determinato. Questo strumento è impiegato per l’acquisto di beni e servizi o per il trasferimento di denaro tra soggetti.

Un assegno bancario è un documento finanziario che permette all’emittente, o traente, di ordinare all’ente creditizio presso cui detiene un conto corrente, noto come banca trattaria, di effettuare un pagamento immediato, al momento della presentazione, a favore di una terza parte indicata, il beneficiario. Di conseguenza, funge da strumento per effettuare pagamenti.

Generalmente la Banca o la Posta fornisce ai propri correntisti un carnet di assegni, composto da una decina di moduli, su richiesta.

Ogni modulo di assegno si articola in due parti distinte:

  • la matrice, che rimane nell’ambito del libretto in possesso del traente e che contiene dettagli essenziali, inclusi il numero dell’assegno;
  • il modulo d’assegno vero e proprio, che viene compilato indicando data e luogo di emissione, l’importo, il nome del beneficiario (la persona o entità a cui è destinato il pagamento), e la firma dell’emittente.

Dopo averlo compilato, l’emittente “stacca” l’assegno dal libretto e lo consegna al beneficiario.

Come vedremo in altre guide all’interno del sito esistono diverse tipologie di Assegni ognuno dei quali ha caratteristiche, funzionamento, limiti e utilizzo differenti

Tuttavia, l’incremento nell’utilizzo dei pagamenti elettronici sta progressivamente marginalizzando l’uso degli assegni bancari, tanto che si rumoreggia di alcune banche in procinto di eliminarli completamente dai loro servizi. È da notare che gli assegni presentano una validità temporale limitata, oltre la quale può diventare complicato, o addirittura impossibile, incassare le somme indicate.

Quante tipologia di Assegno Esistono?

Come abbiamo accennato poc’anzi esistono diverse tipolgie di Assegno che hanno carattetistiche differenti, vediamo di seguito quali sono le tipologia oggi esistenti:

  • Assegno Bancario: Emettibile da chi possiede un conto corrente bancario, ordina alla banca di pagare una determinata somma al portatore o al beneficiario nominato.
  • Assegno Circolare: Emettibile direttamente dalla banca su richiesta del cliente, che ne anticipa l’importo. Offre maggiori garanzie di pagamento rispetto all’assegno bancario poiché la banca assicura la disponibilità dei fondi, per tutti i dettagli leggi la nostra guida sull’Assegno Circolare.
  • Assegno Non Trasferibile: Indica che il pagamento può essere effettuato esclusivamente al beneficiario specificato sull’assegno. Questo è ottenuto scrivendo la clausola “non trasferibile” accanto al nome del beneficiario o attraverso una specifica marcatura.
  • Assegno al Portatore: Non specifica il nome del beneficiario, consentendo così a chiunque lo detenga di incassarlo. Questa tipologia è meno sicura poiché, in caso di smarrimento, chi lo trova può facilmente incassarlo.
  • Assegno Sbarrato: Presenta due linee parallele trasversali sul fronte, che limitano il modo in cui può essere incassato. Gli assegni sbarrati devono essere depositati su un conto bancario e non possono essere incassati direttamente allo sportello, aumentando così la sicurezza.
  • Assegno Postale o Vaglia Postale: Simile all’assegno bancario, ma emesso da Poste Italiane. Può essere incassato presso gli uffici postali o depositato su un conto corrente postale, per tutti i dettagli leggi la nostra guida sul Vaglia Postale

Storia dell’Assegno, quando nasce?

Si presume che le prime forme di assegni siano state adottate dagli antichi Romani attorno al I secolo a.C., conosciute come praescriptio.

Durante il IX secolo, i commercianti islamici facevano uso del termine ṣakk (che ha dato origine al termine moderno “assegno” nelle lingue europee), in epoca di Hārūn al-Rashīd. L’invio di denaro attraverso un sakk si rivelava più sicuro rispetto al trasporto fisico di monete. Un commerciante poteva, pertanto, riscuotere un sakk emesso dalla sua banca in una differente città o nazione.

In Europa Occidentale, l’impiego degli assegni come ordini di pagamento a favore di un destinatario è attestato fin dal XIV secolo, come dimostrato da una “polizza” datata 1374 rinvenuta a Pisa.

Nel XV secolo, in Italia, le polizze erano largamente utilizzate. Talvolta, queste rappresentavano veri e propri ordini di pagamento, obbligando il trattario a versare l’ammontare in denaro al beneficiario. Più comunemente, tuttavia, fungevano da mandati di giro, con il trattario – che poteva essere un banchiere privato o un ente pubblico come il Banco di San Giorgio – che si limitava a trasferire fondi dal conto dell’ordinante a quello del beneficiario, senza alcun scambio di valuta fisica.

Questo strumento, originariamente concepito per le transazioni tra grandi commercianti, trovò ampia diffusione sociale già in quel periodo. A Genova, ad esempio, esistono documenti di assegni emessi da una varietà di soggetti, inclusi ecclesiastici, piccoli commercianti, artigiani, armatori, nonché lavoratori e agricoltori locali.

Nelle Province Unite, dal 1621 si registrarono mandati di pagamento denominati kassiersbriefje, gestiti da professionisti del settore denominati kassier.

Il primo assegno registrato in Inghilterra risale al 1670, noto come drawn note. Entro il 1775, i banchieri di Londra avevano istituito una clearing house specificamente per la gestione degli assegni in circolazione.

Verso la metà del XIX secolo, gli assegni si diffusero in tutta Europa, promuovendo l’emanazione delle prime leggi per la loro regolamentazione, come la legge francese del 1865 e il Bills of Exchange Act del 1882 nel Regno Unito.

Nel 1931, fu ratificata una convenzione internazionale che standardizzò la regolamentazione degli assegni a livello globale.

Come Circola un Assegno Bancario o Postale?

La normativa che disciplina la circolazione degli assegni bancari all’ordine si allinea largamente a quella prevista per le cambiali, specialmente per quanto riguarda la responsabilità del girante dell’assegno bancario, che è tenuto al pagamento come soggetto di regresso secondo la legge.

Una distinzione fondamentale tra l’assegno bancario e la cambiale riguarda la girata. Per l’assegno bancario, è vietato che la banca destinataria effettui ulteriori girate dell’assegno, assumendosi così obbligazioni cartolari di regresso.

L’assegno bancario deve essere obbligatoriamente pagabile a vista, e la sua eventuale data futura non preclude al portatore la possibilità di presentarlo in anticipo per il pagamento, né alla banca di onorarlo.

La presentazione per il pagamento deve avvenire presso la filiale della banca emittente specificata sull’assegno. Gli assegni emessi e pagabili in Italia devono essere presentati entro otto giorni dalla data di emissione se pagabili nello stesso comune di emissione, o quindici giorni se pagabili in un comune diverso.

La banca può decidere di pagare l’assegno anche dopo la scadenza di questi termini, a meno che non abbia ricevuto disposizioni di non pagare. La morte o l’incapacità sopravvenuta del traente non influiscono sugli effetti dell’assegno bancario.

Il trattario, in caso di pagamento di un assegno bancario trasferibile per girata, deve controllare la correttezza delle girate ma non è tenuto a verificare l’autenticità delle firme.

È obbligato, però, a identificare chi incassa l’assegno e a assicurarsi che la firma del traente corrisponda a quella depositata in banca al momento dell’apertura del conto, per evitare responsabilità in caso di pagamento errato.

In caso di rifiuto di pagamento da parte della banca, il portatore ha il diritto di richiedere il pagamento al traente, ai giranti e ai loro garanti. La presentazione dell’assegno alla banca entro i termini previsti dalla legge e la registrazione del mancato pagamento sono necessarie per rivendicare i diritti nei confronti dei giranti e dei loro garanti, ma non per esercitare l’azione di regresso contro il traente.

Il portatore conserva i suoi diritti verso il traente anche se l’assegno non è stato presentato nei tempi previsti o se non è stato registrato un protesto. Tuttavia, se dopo il termine di presentazione la somma non fosse più disponibile a causa della banca, il portatore perderebbe i suoi diritti, completamente o in parte, a seconda della somma mancante.

Le azioni di regresso scadono sei mesi dopo il termine di presentazione dell’assegno. Le azioni tra i vari obbligati al pagamento si prescrivono sei mesi dopo il pagamento dell’assegno da parte dell’obbligato o dalla data in cui è stata intrapresa l’azione di regresso contro di lui.

L’Assegno e gli illeciti Amministrativi

Il decreto legislativo del 30 dicembre 1999, n. 507, ha introdotto significative modifiche in termini di sanzioni per le condotte riguardanti l’emissione di assegni, che precedentemente erano considerate reati. In particolare, coloro che emettono assegni senza copertura adeguata, e che non provvedono a regolarizzare la situazione entro i termini previsti dalla legge, possono essere soggetti a protesto se l’assegno è stato presentato per l’incasso in modo tempestivo.

Inoltre, se il pagamento dell’assegno, inclusi una penale del 10% sull’importo nominale, interessi e spese accessorie, non avviene entro sessanta giorni, il nominativo del soggetto viene inserito nella Centrale d’Allarme Interbancaria (CAI), determinando la revoca dell’autorizzazione all’emissione di assegni per sei mesi.

Si evidenzia l’importanza di due specifiche condotte:

  • L’emissione di assegni senza l’autorizzazione della banca.
  • L’emissione di assegni a vuoto, ovvero senza avere fondi sufficienti a coprirli (noto come “scoperto”).

L’articolo 28 del decreto legislativo modifica l’articolo 1 della legge del 15 dicembre 1990, n. 386, stabilendo che l’emissione di un assegno bancario o postale senza l’autorizzazione del trattario è punibile con una sanzione amministrativa pecuniaria che varia da un minimo di 1.032 euro (due milioni di lire) a un massimo di 6.197 euro (dodici milioni di lire).

In caso di assegni di importo superiore a 10.329,14 euro (venti milioni di lire) o di reiterazione delle violazioni, la sanzione amministrativa pecuniaria oscilla tra 2.065 euro (quattro milioni di lire) e 12.394 euro (ventiquattromilioni di lire), con l’esclusione della possibilità di pagamento ridotto.

Per quanto riguarda l’emissione di assegni senza adeguata provvista, l’articolo 29 del medesimo decreto legislativo ha apportato modifiche all’articolo 2 della legge n. 386/1990. Chiunque emetta un assegno bancario o postale che, presentato tempestivamente, non venga onorato integralmente o parzialmente per mancanza di fondi, è soggetto a una sanzione amministrativa pecuniaria da 516 euro (un milione di lire) a 3.096 euro (sei milioni di lire).

Nel caso in cui l’importo dell’assegno superi i 10.329 euro (venti milioni di lire), o in situazioni di recidiva, la sanzione pecuniaria applicabile varia da 1.032 euro (due milioni di lire) a 6.192 euro (dodici milioni di lire), senza possibilità di optare per un pagamento ridotto.

Assegno Protestato, cosa significa?

Un assegno protestato è un assegno che è stato presentato per il pagamento ma che non è stato onorato dalla banca a causa della mancanza di fondi sufficienti sul conto corrente dell’emittente o per altri motivi, come la revoca dell’assegno o la chiusura del conto. Il protesto di un assegno è un atto formale eseguito da un pubblico ufficiale (solitamente un notaio o, in alcuni casi, la camera di commercio) che certifica il mancato pagamento dell’assegno.

Il processo di protesto prevede generalmente i seguenti passaggi:

  1. Presentazione all’Incasso: Il beneficiario o il possessore dell’assegno lo presenta alla banca per l’incasso entro i termini previsti dalla legge.
  2. Rifiuto di Pagamento: Se la banca rifiuta il pagamento dell’assegno per mancanza di fondi o per altri motivi, informa il presentatore del motivo del rifiuto.
  3. Atto di Protesto: Se l’assegno non viene pagato, il beneficiario può richiedere a un notaio (o altro ufficiale abilitato) di formalizzare il rifiuto di pagamento tramite un atto di protesto. Questo documento è una prova legale del mancato pagamento.

Il protesto ha diverse conseguenze negative per l’emittente dell’assegno:

  • Danno alla Reputazione: Il protesto di un assegno viene registrato e può influire negativamente sulla reputazione creditizia dell’emittente, rendendo più difficile l’accesso a finanziamenti o l’emissione di ulteriori assegni in futuro.
  • Inserimento nel CAI: L’emittente di un assegno protestato può essere inserito nella Centrale di Allarme Interbancaria (CAI), un registro tenuto dalla Banca d’Italia che raccoglie i dati di chi emette assegni senza copertura. L’iscrizione al CAI comporta restrizioni nell’uso degli strumenti di pagamento.
  • Sanzioni Civili e Penali: L’emittente può essere soggetto a sanzioni civili per il recupero dell’importo dovuto e, in casi gravi, anche a sanzioni penali per emissione di assegno senza copertura, considerata un’infrazione penale in molti ordinamenti.

Per evitare il protesto di un assegno, è fondamentale assicurarsi di avere fondi sufficienti sul proprio conto prima di emettere un assegno e di gestire attentamente le proprie finanze.

Assegno Sbarrato o con doppia barra, che cos’è?

Un assegno sbarrato, caratterizzato dalla presenza di due linee parallele trasversali (spesso dette “doppia barra”) disegnate sulla facciata dell’assegno, è uno strumento di pagamento che offre un ulteriore livello di sicurezza rispetto agli assegni tradizionali. Lo sbarramento limita le modalità con cui l’assegno può essere incassato, introducendo specifiche restrizioni volte a ridurre il rischio di frodi.

Caratteristiche dell’Assegno Sbarrato:

  • Incasso tramite Conto Bancario: A differenza degli assegni non sbarrati, che possono essere incassati anche in contanti allo sportello, un assegno sbarrato deve essere necessariamente depositato su un conto bancario. Ciò significa che il denaro può essere trasferito solo sul conto del beneficiario, rendendo tracciabile la transazione.
  • Maggiore Sicurezza: L’obbligo di depositare l’assegno su un conto bancario riduce il rischio di furto e uso improprio. In caso di smarrimento o furto, infatti, l’assegno sbarrato è meno appetibile per i malintenzionati, dato che non può essere facilmente convertito in contanti.
  • Possibili Indicazioni Specifiche: Tra le due linee parallele, l’emittente può scrivere il nome della banca presso cui l’assegno deve essere depositato o la dicitura “solo alla banca”, limitando ulteriormente l’uso dell’assegno a quella specifica istituzione bancaria.

Utilizzo e Limitazioni:

  • Gli assegni sbarrati sono ideali per trasferimenti di denaro sicuri, specialmente quando l’emittente desidera che i fondi raggiungano direttamente il conto del beneficiario senza passaggi intermedi in contanti.
  • L’incasso di un assegno sbarrato può richiedere tempi leggermente più lunghi rispetto agli assegni non sbarrati, a causa del processo di deposito e di verifica bancaria.

In conclusione, l’uso dell’assegno sbarrato rappresenta una scelta prudente per chi cerca maggiore sicurezza nelle proprie transazioni finanziarie, grazie alla tracciabilità e alle restrizioni imposte sull’incasso.

Girata dell’Assegno che cos’è?

La girata dell’assegno è un meccanismo che consente il trasferimento dei diritti di incasso dell’assegno da una persona a un’altra. Si realizza attraverso la firma (detta “girata”) del beneficiario originale sul retro dell’assegno stesso. Questa operazione rende possibile a chi riceve l’assegno (il giratario) incassarlo o girarlo ulteriormente a un terzo.

Il processo di girata include tipicamente anche l’indicazione del nome della persona a favore della quale l’assegno viene trasferito, sebbene questo non sia strettamente necessario per la validità della girata. La presenza della girata trasforma l’assegno in uno strumento negoziabile, permettendo quindi la sua circolazione come se fosse denaro contante, entro i limiti imposti dalla legge e dalle specifiche condizioni dell’assegno (ad esempio, non è possibile se l’assegno è marcato come “non trasferibile”).

La girata può essere:

  • All’ordine: L’assegno può essere girato più volte da una persona all’altra mediante successive girate.
  • In bianco: La girata non specifica il nome del beneficiario; ciò rende l’assegno negoziabile da chiunque lo detenga.
  • Completa: Viene indicato il nome del nuovo beneficiario, limitando il diritto di incasso esclusivamente a quest’ultimo.

La girata è un elemento centrale del diritto cambiale e permette agli assegni di funzionare come strumenti di pagamento flessibili e trasferibili.

Quali sono i maggiori utilizzi dell’assegno come pagamento?

L’assegno, come strumento di pagamento, ha avuto storicamente un ruolo molto importante nelle transazioni finanziarie. Sebbene l’avvento della digitalizzazione e dei pagamenti elettronici abbia ridotto la sua prevalenza, continua ad avere specifiche applicazioni dove mantiene una sua utilità. Ecco alcuni dei maggiori utilizzi dell’assegno:

  1. Pagamenti di Importi Elevati: L’assegno rimane un mezzo sicuro per trasferire grandi somme di denaro, specialmente quando le parti preferiscono evitare il trasporto di contanti o quando il limite delle transazioni elettroniche è un impedimento.
  2. Transazioni Commerciali: Molte imprese utilizzano ancora gli assegni per pagare fornitori o ricevere pagamenti da clienti, in particolare in quelle transazioni che richiedono documentazione cartacea a supporto.
  3. Pagamenti tra Privati: Per pagamenti come acconti o saldi per l’acquisto di beni di un certo valore (ad esempio, automobili usate), molti preferiscono l’assegno per la sua tracciabilità e per la sicurezza che offre rispetto al contante.
  4. Affitti e Canoni: Gli assegni sono spesso utilizzati per il pagamento di affitti residenziali o commerciali, fornendo sia al locatore che al locatario una prova del pagamento effettuato.
  5. Regali e Donazioni: Gli assegni possono essere utilizzati per fare donazioni a enti di beneficenza o come regali, poiché permettono al beneficiario di depositare direttamente l’importo sul proprio conto bancario.
  6. Pagamenti Internazionali: Gli assegni, in particolare quelli circolari o per viaggiatori, sono stati utilizzati per effettuare pagamenti internazionali, anche se questo utilizzo è diminuito a favore di metodi più moderni e veloci.
  7. Pagamenti dove non è disponibile il POS: In contesti dove i sistemi di pagamento elettronico non sono disponibili o non sono preferiti per varie ragioni, gli assegni offrono un’alternativa per effettuare pagamenti.
  8. Situazioni senza Accesso a Strumenti Digitali: In alcune aree geografiche o per alcune fasce della popolazione che hanno limitato accesso ai servizi bancari online o ai pagamenti elettronici, gli assegni possono rappresentare un mezzo di pagamento pratico e accessibile.

Sebbene l’uso degli assegni sia in declino a favore di soluzioni di pagamento più moderne ed efficienti, essi continuano a offrire una soluzione valida in situazioni specifiche, soprattutto quando è richiesta una tracciabilità del pagamento o quando le parti coinvolte preferiscono una documentazione fisica della transazione.

Per quanto tempo è valido un assegno?

Gli assegni, come normale che sia, hanno una scadenza entro cui devono essere incassati altrimenti non sarà possibile entrare in possesso della cifra, in base alla tipologia di assegno che viene emesso i termini di scadenza variano e anche di molto, le attuali normative vigenti sulla validità degli assegni sono fondamentali per garantire la circolazione sicura e efficiente degli assegni come mezzo di pagamento.

Ecco un riepilogo chiaro:

Validità Assegno Circolare

  • Prescrizione: Il beneficiario di un assegno circolare ha un termine di 3 anni dall’emissione per richiederne il pagamento all’istituto bancario emittente. Dopo questo periodo, l’assegno non sarà più pagabile e il beneficiario perderà il diritto al suo incasso.

Validità Assegno Bancario

  • Presentazione all’incasso:
    • In piazza: L’assegno emesso e presentato nello stesso Comune deve essere incassato entro 8 giorni dalla data di emissione.
    • Fuori piazza: Se l’assegno è emesso in un Comune diverso da quello di riscossione, il termine si estende a 15 giorni.
    • In paesi europei: La presentazione deve avvenire entro 20 giorni se l’assegno sarà incassato in un paese europeo.
    • In paesi extra-europei: Il termine si allunga fino a 60 giorni per gli assegni che saranno incassati fuori dall’Europa.

Queste differenze riflettono la natura e l’uso specifico di ciascun tipo di assegno, nonché la necessità di bilanciare la sicurezza nelle transazioni finanziarie con la flessibilità richiesta dal commercio internazionale e nazionale.

Gli assegni circolari, garantiti dall’istituto bancario emittente, offrono una maggiore sicurezza ma con una limitazione temporale per il loro incasso. Gli assegni bancari, d’altra parte, sono più immediatamente legati alla disponibilità di fondi sul conto dell’emittente e sono soggetti a termini più stretti di presentazione, riflettendo il rischio più elevato di mancata copertura.

È sempre importante verificare le date e rispettare i termini di presentazione degli assegni per assicurarsi che possano essere incassati senza problemi.

Assegno Scoperto cosa significa?

Un assegno scoperto è un assegno emesso da un individuo quando sul suo conto corrente non ci sono fondi sufficienti per coprirne l’importo al momento della presentazione all’incasso. Questa situazione può verificarsi per vari motivi, come un errore di calcolo da parte del titolare del conto, dimenticanza di depositi previsti, o intenzionalmente, quando l’emittente emette l’assegno sperando di depositare i fondi necessari prima che l’assegno venga presentato per l’incasso.

Emettere un assegno senza avere la copertura finanziaria necessaria è considerato un illecito amministrativo in molti ordinamenti giuridici e può portare a conseguenze legali e finanziarie significative per l’emittente, tra cui:

  • Sanzioni pecuniarie: Multe o sanzioni amministrative imposte dall’autorità competente.
  • Protesto: Un assegno scoperto può essere soggetto a protesto, un atto pubblico che certifica il mancato pagamento. Il protesto danneggia la reputazione creditizia dell’emittente e può rendere difficile l’ottenimento di futuri crediti o l’utilizzo di assegni.
  • Inserimento nella Centrale di Allarme Interbancaria (CAI): Un registro tenuto dalla Banca d’Italia che elenca gli emittenti di assegni scoperti. L’iscrizione in questo registro limita la capacità dell’individuo di emettere ulteriori assegni e può influenzare negativamente la sua possibilità di accedere a servizi bancari.
  • Reato: In alcuni casi, se l’azione è particolarmente grave o recidiva, può essere perseguita penalmente, con conseguenze che possono includere la reclusione.

Per evitare di emettere assegni scoperti, è fondamentale monitorare attentamente il saldo del proprio conto corrente e assicurarsi che ci siano fondi sufficienti prima di emettere qualsiasi assegno.

L’Assegno si può versare su Carte Prepagate?

Qualsiasi tipo di assegno non può essere versato su carte prepagate come le postepay standard, evolution o altre carte prepagate emesse da banche o altri istituti.

Tuttavia, esistono alcune soluzioni alternative che potrebbero consentirti di trasferire il valore dell’assegno sulla tua carta prepagata:

  1. Deposito tramite Conto Corrente Associato: Se la tua carta prepagata è collegata a un conto corrente bancario, potresti essere in grado di depositare l’assegno sul conto corrente per poi trasferire i fondi sulla carta prepagata.
  2. Servizi di Deposito Assegni Online: Alcuni istituti finanziari offrono la possibilità di depositare assegni utilizzando le loro app mobili, scattando una foto dell’assegno. Se la tua carta prepagata offre questo servizio, potresti essere in grado di utilizzarlo per accreditare l’importo dell’assegno direttamente sulla carta.
  3. Servizi di Terzi: Alcuni servizi terzi consentono di incassare assegni e di caricare i fondi su carte prepagate. Questi servizi possono applicare commissioni e potrebbero richiedere la verifica dell’identità.

È importante sottolineare che, anche quando disponibili, queste opzioni possono comportare costi aggiuntivi o limiti di importo, e potrebbero non essere immediate come il deposito di un assegno su un conto corrente tradizionale. Prima di procedere, verifica con l’istituto finanziario che emette la tua carta prepagata le opzioni disponibili, eventuali commissioni applicabili e i tempi necessari per l’accredito dei fondi.

In generale, se hai la necessità di depositare assegni frequentemente, potrebbe essere utile considerare l’apertura di un conto corrente che offra questa funzionalità in modo più diretto e con minori restrizioni, utilizzando la carta prepagata per gestire specifiche esigenze di spesa.

Quanto tempo per incassare un Assegno?

Il tempo necessario per incassare un assegno può variare a seconda di diversi fattori, come la banca presso cui viene incassato, il tipo di assegno e se l’assegno proviene da una banca diversa da quella presso cui viene presentato. Generalmente, per gli assegni circolari o bancari emessi da banche italiane, il tempo di accredito sul conto del beneficiario è di circa 1-2 giorni lavorativi dopo la presentazione all’incasso. Tuttavia, se l’assegno proviene da una banca diversa, potrebbero essere necessari fino a 3-5 giorni lavorativi affinché l’importo venga accreditato sul conto del beneficiario.

Per gli assegni bancari emessi all’estero, i tempi possono essere più lunghi, anche diverse settimane, a seconda del paese di origine dell’assegno e delle procedure interbancarie.

È importante notare che la normativa europea stabilisce che le banche debbano fornire ai propri clienti informazioni chiare sui tempi di incasso degli assegni. Inoltre, nel caso di assegni di importo elevato o se vi sono dubbi sulla copertura, la banca può decidere di prolungare i tempi di accreditamento per effettuare ulteriori verifiche.

In ogni caso, per avere informazioni precise sui tempi di incasso di un assegno, è consigliabile rivolgersi direttamente alla propria banca, che potrà fornire dettagli basati sulle proprie politiche interne e sul tipo specifico di assegno presentato.

Assegno Postdatato è vietato? Cosa dice la Legge?

L’emissione di assegni postdatati, ossia assegni sui quali è indicata una data di pagamento futura rispetto alla data di emissione, si colloca in una zona grigia dal punto di vista legale e bancario. Sebbene l’uso di assegni postdatati sia comune in alcune pratiche commerciali e private, per gestire pagamenti differiti nel tempo, la normativa e la prassi bancaria possono variare a seconda del Paese.

Cosa Dice la Legge Italiana

In Italia, l’emissione di assegni postdatati non è esplicitamente vietata dalle norme che regolano l’uso degli assegni, tuttavia ci sono diverse considerazioni da fare:

  1. Presentazione all’Incasso: Secondo la legge italiana e le prassi bancarie, un assegno è pagabile al momento della presentazione all’incasso, indipendentemente dalla data scritta sull’assegno stesso. Ciò significa che una banca può tecnicamente accettare un assegno per l’incasso anche se la data di emissione è futura.
  2. Rischio di Scoperto: Se l’assegno postdatato viene presentato prima della data indicata e sul conto dell’emittente non ci sono fondi sufficienti, l’assegno potrebbe essere respinto, esponendo l’emittente a rischi legali e finanziari per emissione di assegno senza copertura.
  3. Fiducia tra le Parti: L’utilizzo di assegni postdatati si basa spesso su un accordo di fiducia tra l’emittente e il beneficiario, con l’aspettativa che quest’ultimo non presenti l’assegno all’incasso prima della data concordata. Tuttavia, questo accordo non ha valore legale vincolante per le banche.

Prassi Bancaria

Le banche possono avere politiche interne riguardanti la gestione degli assegni postdatati, inclusa la possibilità di rifiutare l’incasso prima della data indicata sull’assegno. Tuttavia, queste politiche possono variare e non sono sempre applicate.

Mentre l’emissione di assegni postdatati può essere praticata in certe circostanze, è importante essere consapevoli dei rischi associati, sia per l’emittente che per il beneficiario. Le parti dovrebbero considerare alternative di pagamento che offrano maggiore sicurezza e certezza legale, come bonifici bancari programmati o l’uso di strumenti di pagamento elettronico che consentono pagamenti differiti.