Assegno Postdatato, che cos’è, come funziona e rischi

Quando si utilizzano gli assegni nelle transazioni economiche-finanziarie è possibile imbattersi nell’assegno postdatato, un termine abbastanza familiare per chi opera nel settore ma che non tutti conoscono bene, soprattutto i rischi che l’uso di questra pratica comporta, questo articolo vuole essere una panoramica a 360 gradi su questo aspetto legato agli assegni, in maniera semplice, immediata ed alla portata di tutti vedremo quali sono i rischi legati all’Assegno Postdatato per chi lo emette e per chi lo accetta come pagamento e vedremo cosa dice la legge italiana in proposito.

Definizione e Utilizzo dell’Assegno Postdatato

Il termine “postdatato” come suggerisce la parola stessa, indica l’apposizione sull’Assegno di una data successiva a quella di emissione del titolo di pagamento, ma facciamo subito un esempio pratico per comprendere meglio il significato e il funzionamento pratico.

Tizio deve compilare un assegno e tra le varie informazioni che vanno inserite c’è anche la data, oggi è il 16/03/2024 ma tizio decide di mettere come data il 20/03/2024, cosi facendo Tizio non ha inserito la data odierna ma una data posticipata, cioè successiva, che arriverà tra “X” giorni, ecco che questa pratica prende il nome “Postdatato”

Ecco quindi che l’assegno postdatato è un tipo di assegno sul quale l’emittente ha indicato una data futura rispetto al giorno in cui l’assegno viene emesso e consegnato al beneficiario.

Si tratta di una pratica che, pur non essendo tecnicamente prevista dalle normative che regolamentano l’uso degli assegni, è comunemente utilizzata in vari contesti commerciali e finanziari. L’intenzione dell’emittente, indicando una data futura, è quella di comunicare al beneficiario che i fondi necessari per coprire l’importo dell’assegno saranno disponibili sul proprio conto corrente non prima di quella data.

Va notato, tuttavia, che legalmente gli assegni sono considerati pagabili a vista; ciò significa che, nonostante la data futura indicata, la banca presso cui è presentato l’assegno potrebbe teoricamente procedere al pagamento immediato se sul conto dell’emittente sono presenti fondi sufficienti.

In pratica, però, molte banche e beneficiari rispettano la data indicata sull’assegno prima di tentarne l’incasso, seguendo un accordo basato sulla fiducia reciproca tra le parti coinvolte.

Utilizzare assegni postdatati comporta alcuni rischi, sia per chi emette sia per chi riceve l’assegno.

Per l’emittente, esiste il rischio che l’assegno venga presentato per il pagamento prima della data indicata, potenzialmente causando il rischio di scoperto bancario se i fondi non sono ancora disponibili. Per il beneficiario, c’è l’incertezza legata al fatto che, alla data indicata, i fondi necessari potrebbero non essere disponibili sul conto dell’emittente, portando a un mancato incasso dell’assegno.

Rischi Associati agli Assegni Postdatati

Sebbene esista un accordo orale tra le parti, la banca non è vincolata dalla data indicata sull’assegno e può pagarlo “a vista”, ossia al momento della presentazione.

Questo comporta rischi sia per il debitore, che potrebbe trovarsi con un conto scoperto se l’assegno viene presentato prima della data concordata, sia per il creditore, nel caso in cui decida di attendere e l’emittente non assicuri la necessaria copertura.

Considerazioni Legali sugli Assegni Postdatati

Anche se la normativa vigente ha ridotto l’emissione di assegni postdatati da reato penale a illecito amministrativo, rimangono delle implicazioni legali importanti da considerare. In particolare, l’aspetto legato all’evasione fiscale legata al mancato pagamento del bollo rappresenta un elemento critico nell’utilizzo degli assegni postdatati. È importante quindi utilizzare questo strumento di pagamento con consapevolezza delle possibili conseguenze legali.

In conclusione, mentre gli assegni postdatati continuano a essere utilizzati in determinate circostanze, è fondamentale essere informati sui requisiti di compilazione e sulle implicazioni legali associate al loro uso. Istituzioni finanziarie e banche offrono spesso alternative di pagamento che possono soddisfare le esigenze di liquidità nel rispetto della normativa vigente.

Rischi per chi Emette Assegni Postdatati

Accettare assegni postdatati comporta una serie di rischi sia per chi emette l’assegno sia per chi lo riceve. Ecco un riassunto dei principali rischi associati a questa pratica:

  • Violazione Normativa: L’assegno bancario è per definizione pagabile “a vista”, il che significa che può essere incassato dal beneficiario non appena presentato. L’emissione di assegni con data futura non annulla questa condizione, inserendosi in una zona grigia dal punto di vista legale.
  • Rischio di Scoperto: Emettendo un assegno postdatato, l’emittente potrebbe non garantire la copertura necessaria alla data indicata, incorrendo nel rischio di emissione di un assegno scoperto, con le relative conseguenze legali e sanzioni.

Rischi per chi Accetta Assegni Postdatati

  • Fiducia nella Copertura: Accettando un assegno postdatato, si basa la propria fiducia sulla promessa non verificabile che il conto dell’emittente sarà effettivamente coperto alla data futura indicata, rischiando di incassare un assegno scoperto.
  • Problemi di Liquidità: Per un’azienda o un imprenditore, ricevere assegni postdatati può tradursi in difficoltà di liquidità se gli assegni non fossero coperti alla data di presentazione, compromettendo la gestione finanziaria.

Alternative agli Assegni Postdatati

  1. Cambiale: Strumento di credito che prevede il pagamento di una somma determinata alla scadenza indicata sul titolo. A differenza dell’assegno, la cambiale comporta il pagamento di un’imposta proporzionale all’importo.
  2. Bonifico Bancario Programmato: Consente di pianificare trasferimenti di denaro a una data futura, garantendo al beneficiario la certezza della data di accredito.
  3. Piani di Rateizzazione: Accordi diretti tra le parti per la suddivisione del pagamento in più rate, con o senza l’intermediazione di istituti finanziari.
  4. Utilizzo di Carte di Credito: Permette di posticipare il pagamento effettivo dei beni o servizi acquistati fino alla data di scadenza del saldo della carta.

Incassare un Assegno Postdatato

L’incasso di un assegno postdatato presenta specificità che richiedono attenzione sia da parte del beneficiario che dell’emittente, soprattutto alla luce delle implicazioni legali e delle possibili conseguenze. Vediamo in dettaglio come procedere e quali sono le alternative legali e sicure a questa pratica.

Le opzioni per chi riceve un assegno postdatato sono:

  1. Incassarlo alla Data Indicata o Successivamente: Questo rispetta l’accordo tra le parti e assicura che l’assegno venga presentato quando il conto dell’emittente dovrebbe avere la copertura necessaria.
  2. Incassarlo Prima della Data Indicata: Sebbene legalmente possibile, questa azione rompe l’accordo verbale con l’emittente e potrebbe portare a complicazioni, inclusa la possibilità che l’assegno non sia coperto.

Regolarizzazione dell’Assegno Postdatato

La regolarizzazione prevede il pagamento dell’imposta di bollo e delle eventuali sanzioni dovute per aver emesso un assegno in modalità non conforme alla normativa vigente. Questo processo mira a sanare l’illecito amministrativo derivante dall’emissione dell’assegno senza il previo pagamento dell’imposta di bollo.

Conseguenze del Versamento di un Assegno Postdatato

  • Versamento alla Data Indicata o Successiva: Non comporta conseguenze legali o amministrative.
  • Versamento Anticipato: Se l’assegno risulta coperto, la banca che incassa l’assegno può dover sporgere denuncia al Prefetto, che valuterà il caso per determinare eventuali sanzioni.

 

Compilazione di un Assegno Postdatato

Compilare correttamente un assegno è fondamentale per garantirne la validità legale e la successiva accettazione da parte della banca. Gli assegni, inclusi quelli postdatati, devono contenere determinati elementi essenziali, senza dei quali potrebbero essere rifiutati al momento della presentazione. Ecco una guida su come compilare un assegno, con un focus particolare sugli assegni postdatati:

  1. Data di Emissione: Deve includere giorno, mese e anno. Per gli assegni postdatati, questa data corrisponde a una futura rispetto al giorno di compilazione.
  2. Luogo di Emissione: Indicare la città in cui l’assegno viene compilato.
  3. Importo: Specificare la somma da pagare, sia in cifre che in lettere, per evitare possibili alterazioni.
  4. Beneficiario: La persona o l’entità autorizzata a incassare l’assegno. Può essere nominativo, cioè intestato a una specifica persona o entità, o al portatore, nel qual caso chiunque lo presenti può incassarlo.
  5. Firma: L’assegno deve essere firmato dal titolare del conto corrente sul quale è tratto, confermando così l’autorizzazione al pagamento della somma indicata.

La pratica di postdatare un assegno consiste nel compilare tutti gli elementi richiesti come sopra descritto, con la particolarità che la data di emissione indicata sarà una data futura rispetto al momento della compilazione.

Questo implica un accordo tra debitore e creditore in cui il secondo si impegna a non presentare l’assegno all’incasso prima della data indicata.

Considerazioni Finali

Nonostante l’apparente convenienza dell’assegno postdatato, specialmente in termini di risparmio sulle imposte rispetto alla cambiale, è fondamentale considerare gli aspetti legali e le potenziali complicazioni. La scelta di ricorrere a questo strumento dovrebbe essere valutata con attenzione, preferendo, ove possibile, alternative più sicure e conformi alla normativa vigente, per proteggere sia l’emittente sia il beneficiario da rischi inaspettati.